Categorie
Alimentazione per Anziani

Alimentarsi e Alzheimer negli anziani

L’Alzheimer produce una graduale perdita di memoria e un’alterazione delle capacità intellettuali della persona. Le cause della malattia non sono note. Attualmente ci sono alcuni trattamenti che possono rallentare l’evoluzione.

Questa malattia può colpire chiunque abbia più di 45 anni, sebbene sia più comune dopo i 65 anni.

Sembra si manifesti sia agli uomini che alle donne, ma con una maggiore incidenza nelle donne.

Questo deterioramento si evolve in diverse fasi cliniche, la sua durata e il ritmo variano in ogni individuo:

  1. demenza lieve
  2. demenza moderata
  3. demenza grave

Stadio iniziale:

I pazienti possono mangiare da soli, ma la perdita di memoria li rende disattenti, dimenticano cibo, programmi, ecc. La mancanza di attenzione li induce a non completare tutte le assunzioni di cibo. In questa fase è molto importante promuovere la loro autonomia: coinvolgendoli, ad esempio, nella preparazione del cibo, nella preparazione della tavola o nel lavaggio dei piatti.

Fase media:

C’è una dipendenza parziale, che ha bisogno di aiuto con il mangiare e il bere. A volte potresti non essere in grado di masticare e deglutire bene il cibo.
Appare una diminuzione della percezione di odori e sapori, che insieme a una diminuzione della salivazione e della secchezza della bocca, provoca in questi pazienti un rifiuto del cibo.
Non sono in grado di utilizzare correttamente le posate.
Disturbi visivi renderanno per loro difficile identificare correttamente gli alimenti.

Fase grave:

La dipendenza da nutrire è totale.
La difficoltà sembra inghiottire cibi solidi e liquidi con rischio di soffocamento, quindi il paziente rifiuta il cibo.
Il sistema digestivo può avere funzioni rallentate e difficoltà di evacuazione dovute alla costipazione.


Con il cibo dovremmo cercare di raggiungere i seguenti obiettivi:

Gestire una dieta che soddisfi le esigenze nutrizionali del malato.
Garantire una buona idratazione
Evitare la costipazione.
Rendere i pasti il ​​più semplice possibile, per evitare problemi di deglutizione.
Cercare di mangiare una quantità di cibo adeguata.

Categorie
Alimentazione per Anziani

Importanza della alimentazione per un anziano

Per gli anziani, l’alimentazione è legata all’evoluzione della persona anziana, sia sul piano fisico ed intellettuale che dal punto di vista del tipo di vita.

Le inchieste mostrano che il rischio principale è la malnutrizione dalla carenza degli apporti calorici e proteici.

I fattori di questa malnutrizione sono d’ordine socio-economico , psicologico e fisico.

I fattori socio-economici sono:

l ‘isolamento e lo stato di dipendenza dell’anziano, che non facilitano un approvvigionamento regolare; la riduzione rapida delle risorse al pensionamento che, legate nel mondo industrializzato alla redditività, riduce la possibilità di acquistare alimenti costosi.

fattori psicologici sono:

uno stato depressivo frequente nella persona anziana dovuto a cause varie quali l’isolamento o il rigetto dalla famiglia, la perdita degli esseri cari, la difficoltà a sopportare le malattie inerenti all’era, l’inattività progressiva, la sensazione d’inutilità, l’avvicinamento della morte; tutte queste cause sono spesso occasioni che possono scatenare stati depressivi che agiscono sull’appetito; il valore affettivo concesso agli alimenti che è sempre più marcato nell’anziano.

Certe derrate, ammesse come buone, vengono ricercate o richieste ogni giorno mentre altre sono completamente scartate: così, la carne e il sale hanno la reputazione di favorire l’ ipertensionie, i grassi di generare l’arteriosclerosi…

Queste affermazioni contengono anche una parte di verità, ma meritano una certa moderazione, ciò che non è sempre il caso poichè certe persone arrivano a sopprimere completamente questi alimenti; il rigore del gusto, della persona anziana che è sorgente di conflitti nella collettività (casa di riposo, ospizi, ricoveri), in cui é impossibile disporre di un menu alla carta.

fattori fisici sono:

la grave riduzione o la perdita totale della dentizione che rende difficile l’assunzione di alimenti solidi; l’anchilosi che impedisce l’approvvigionamento, la preparazione del pasto e l’assunzione dei piatti; inoltre, l’inattività fisica provoca una perdita dell’appetito; la riduzione delle secrezioni digestive che rende fastidiosa la digestione di pasti abbondanti; le intolleranze intestinali che fanno scartare sia le fecole, sorgente di flatulenze, sia le verdure sorgente d’irritazione colica.

Per realizzare una razione alimentare adatta alla persona anziana, alcune regole sono da rispettare:

l’apporto calorico deve diminuire progressivamente in funzione della riduzione dell’attività; questa riduzione non deve mai essere rapida;

rispettare le regole degli equilibri alimentari particolarmente in ciò che concerne la razione protidica e la varietà delle sorgenti d’alimenti; l’apporto di proteine deve essere quotidiano, suddiviso a meta: tra carne e pesce (senza spine) e per metà tra latte, latticini e le proteine vegetali del pane e dei feculanti; utilizzare preferibilmente sostanze grasse ricche in acidi grassi poliinsaturi (olio di mais, di girasole) meno suscettibili di Provocare l’arteriosclerosi; i sali minerali sono tanto più indispensabili dato che le cause di carenze aumentano con l’età; l’apporto di calcio in quantità sufficiente (800 mg al giorno) col latte, coi latticini e formaggi permettono di evitare una demineralizzazione troppo rapida delle ossa. La vitamina D necessaria all’assorbimento del calcio non è più sintetizzata dall’anziano che ha la tendenza di rimanere a casa e non si espone al sole. Questa sarà somministrata se necessario, sotto la forma medicamentosa; l’apporto in vitamina B 12 e in ferro (di cui gli alimenti del primo gruppo sono le sorgenti principali) è indispensabile; la loro carenza provoca anemia nell’anziano; un’aggiunta medicamentosa permette di prevenire o di correggere queste turbe; bere molto per evitare la disidratazione, l’ipotenzione e per facilitare il lavoro d’eliminazione delle scorie per mezzo dei reni; il sale rimane necessario; unicamente il medico può decidere una riduzione dell’apporto.

I mezzi pratici per lottare contro la malnutrizione dell’anziano sono:

variare l’alimentazione utilizzando alimenti equivalenti all’interno di ciascun gruppo; evitare i cambiamenti bruschi d’abitudini; rompere o lottare contro l’isolamento dell’anziano favorendo i pasti collettivi, in famiglia o nella sala da pranzo comune;

moltiplicare i piccoli pasti per facilitare il lavoro digestivo; lo spilluzzicare è un mezzo di aiuto dell’età; frammentare e rendere semi liquidi gli alimenti dello sdentato completo.

In realtà,per risolvere in modo soddisfacente i problemi della terza età, conviene sforzarsi di mantenere attività fisiche e mentali che meglio si adattano: ginnastica di flessione, passeggiate, giochi di società.

Categorie
Alimentazione per Anziani

Vino rosso per un anziani e vivere in salute

Il vino rosso può migliorare la memoria e l’umore delle persone anziane

Uno degli aspetti che quasi sempre si presenta quando un anziano vive in una casa di cura è il conflitto tra organizzazione, sicurezza e libertà di scelta e soprattutto il consumo di alcol nella residenza.

Un anziano non deve rinunciare ad un buon bicchiere di Vino Rosso

Normalmente, la maggior parte delle persone che vivono in una casa di cura possono bere alcolici senza problemi. Inoltre, molti di loro lo hanno fatto in proporzioni diverse:

il vino rosso migliora la memoria delle persone anziane durante la loro vita adulta.

Tuttavia, perseguendo stili di vita sani ed evitando il trattamento differenziato, molte residenze tendono a non servire alcolici ai residenti.  Naturalmente ce ne sono altri che lo fanno, e ce n’è anche uno in cui i residenti hanno una bottiglia nella stanza per il consumo.

Ora, come vediamo, da uno studio fatto in america, la stragrande maggioranza delle persone anziane potrebbe beneficiare di un bicchiere di vino rosso al giorno.  Da molto tempo si parla che il vino rosso, abbia benefici per la salute.  La cosa divertente è come la notizia ha raggiunto tutti i media.

Bere vino rosso migliora la memoria e l’umore dell’anziano secondo gli ultimi studi

Diversi scienziati americani hanno scoperto che un componente presente nella buccia dell’uva rossa, sia la proprietà che diminuisce le alterazioni dell’ippocampo (area del cervello), che causano problemi di memoria, apprendimento e umore in relazione all’età.

Spesso il vino rosso viene usato in prevenzione dell’ Alzheimer, infatti l’ippocampo è una delle prime regioni del cervello a soffrire dei danni; deficit di memoria e disorientamento sono i primi sintomi che compaiono.