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Assistenza agli anziani

Anziani ben supportati

Una persona non autosufficiente ha bisogno di essere continuamente sostenuta ed accudita. Può occuparsene una persona di famiglia, purché sia abbastanza robuta da accompagnare il proprio congiunto in bagno ed aiutarlo nelle varie mansioni, altrimenti è meglio affidarsi ad una assistenza esterna. Esistino dei centri che offrono personale specializzato per assolvere a questi compiti.

Prodotti igienici.

I bagni frequenti sono essenziali per il benessere dell’anziano. È importante scegliere con attenione i prodotti di pulizia. La miglior soluzione sarebbe quella di ricorrere a prodotti neutri. Utilizzare prodotti con componenti chimici o additivi potrebbe mettere in pericolo l’epidermide delicata degli anziani.

Patologie delle articolazioni

Alcune patologie sono più ricorrenti negli anziani. Tra queste ci sono i problemi articolari.

La loro incidenza, più o meno grave, può influenzarne i movimenti e interrompere il sonno con dolori improvvisi.

Le articolazioni sono soggette ai movimenti del nostro corpo. Con l’età sopravviene l’usura, causando il loro indebolimento e quindi il dolore e la difficoltà di eseguire gli spostamenti.

Le articolazioni più frequentemente danneggiate sono quelle che si trovano nelle parti del corpo che devono sopportare il massimo carico: le anche e le ginocchia.

Principali sintomi

Ci sono varie specie di malattie articolari e ciascuna è riconoscibile dai sintomi che produce.

In generale, queste patologie si manifestano, all’inizio, con il dolore dell’articolazione infiammata.

Il progressivo deterioramento può portare alla rigidità della parte colpita, con conseguente mancanza di stabilità; alle deformazioni ossee che rendono penoso ogni movimento; alla perdita della massa muscolare.

Malattie articolari

Le malattie articolari non colpiscono solo i corpi degli anziani.

Di seguito elenchiamo le principali:

Artrite – Borsite – Sarcomi sinoviali – Febbre reumatica – Necrosi asettica

Disturbi articolari

I disturbi articolari possono creare molti problemi, specialmente nelle persone anziane. Oltre ai dolori, queste malattie provocano la perdita dell’equilibrio, creando un senso d’instabilità che può causare dannose cadute.

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Curiosità

Arti e Mestieri per anziani

Vivere pienamente il presente è importante. In tutte le età.

Del futuro non v’è certezza, secondo il Magnifico Lorenzo, e dunque usiamo bene ciò che abbiamo a disposizione.

Ben detto, direte voi. E come andrebbe usato questo tempo presente?

L’arte di vivere il presente

Partiamo da noi, gente anziana che ha imparato a fare,costruire e persino a sbagliare, ma è sempre stata pronta a pagare ed a rimettersi in piedi.

Ora che il periodo lavorativo è finito, sarebbe logico rimpiazzarlo con altre risorse permantenere attivi le gambe ed il cervello. Guai a lasciarsi intontire dal senso di vuoto che può portare all’abulia, a riempirsi di cibo e di nullaggini televisive fino alla depressione.

Arte come energia rinnovabile

Si parla continuamente di usufruire dell’elettricitàche si ricava dagli agenti atmosferici. La Terra è pervasa di energieprodotte dai venti, la luce, le piogge. Tutto l’Universo è composto di impercettibili particelle in moto, perché ciò che vive si muove.

Anche dentro di noi ci sono forze che circolano, che devono circolare. Le abbiamo usate e consumate, per corrispondere ai nostri bisogni ed a quelli della società. E qualche volta ne abbiamo abusato, allenandoci così alla resistenza.

C’è un arte del resistere e lo abbiamo dimostrato, anche con grandi sacrifici. E c’è l’arte della comunicazione, della partecipazione, della misericordia…

In mano all’arte

Ogni fatto ha bisogno delle cure del suo fattore per essere ben realizzato e niente come la passione può trasformare un talento in arte.

Le arti ed I mestieri sono alla base di ogni civiltà. Alcuni sono utili, altri indispensabili. Chi sente in sé il mestiere della carità ne faccia arte laddove chiama il bisogno.

Il lavorio e la dedizione di grandi pensatori ha favorito il progresso civile, nel bene come nel male, rendendo immortali le loro idee, le scoperte, le opere caritatevoli.

Ai posteri l’arduo compito di aggiustarle, migliorarle, un passo alla volta.

Mi riferisco ad artisti filosofi idealisti inventori scienziati (l’ordine è alfabetico per evitare polemiche). Molti di loro hanno speso e spendono tempo e ingegno fino a tardissima età, pur di sanare i malesseri umani, del corpo o della psiche, sopperendo perfino alle mancanze di chi non disponeva delle minime necessità al vivere quotidiano.

Tutti i mestieri possono essere utili, alcuni indispensabili. Chi sente in sé il mestiere della carità ne faccia arte laddove chiama il bisogno.

Arte artigiana

Consiglio a tutti coloro che hannoabbastanza energia di renderle fruttifere e dar loro un valore con nuove opportunità. Che importa se non siamo dei geni e non sappiamo fare grandi imprese?

Nessuno conosce tutte le possibilità del cervello, però sarebbe conveniente frugarci, ogni tanto. Non dico di sapere da dove veniamo e dove andiamo. Figuriamoci! Ma almeno cosa ci serve per imparare ad esistere, a tentare di esistere, a pieno titolo in noi stessi.

Sarebbe un bel passo avanti per comprendere come possiamo esprimere le nostre capacità.

L’arte del fare

Impara l’arte e mettila da parte, si diceva una volta. Mica grulli i nostri antenati!

Se avete ricevuto questi saggi bagagli disponete di una base da cui cominciare. Altrimenti, cercate ciò che sentite congeniale. C’è sempre una tendenza, un talento ignorato da tirare fuori. Andare a scuola dagli artigiani può servire ad apprendere i segreti dei loro manufatti, di qualsiasi genere.

Chi sa faccia, chi non sa impari, E così, qualcuno scoprirà impensabili attitudini e qualcun altroritroverà il talento abbandonato in gioventù, prima che la vita costituisse un bozzolo di doveri amori e diritti che non consentiva altri inserimenti.

L’arte delle piccole cose

C’è chi armeggia in giardino, come mio cognato. Vi farei vedere le cascate di camelie e di plumbago! E dovreste sentire l’aroma dei suoi limoni!

E c’è chi cucina. Il mio ex marito preferisce fare la pasta in casa che pispolare su internet. Dovreste vedere la sua tavola, coperta da ravioli in file ordinate, e gnocchi tagliatelle…

Qui voglio onorare anche le gattare, quelle gentili signore che salvano da morte certa i gatti che si perdono (e pure uno dei miei.)

Arte raminga

Ed io? Poco e nulla so fare. I miei svariati difetti m’impediscono di svolgere la maggior parte delle arti e dei mestieri. Diciamo pure quasi tutti.

Come giardiniera costo poco. M’appello alla buona indole di alcune piante. E non sono una brava cuoca. Ogni volta che provo una nuova ricetta finisco per modificarla a modo mio. E non sempre il risultato è positivo.

Non posso fare la gattara. Non sono portata a fare amicizia con gli estranei, siano gatti o persone. E poi ce ne vuole per nutrire tutti quei pellegrini di pelo e di passo!

È ovvia l’esclusione dell’arte oratoria. Vediamo cosa resta.

Ballerina? E l’equilibrio dove lo mettiamo? Cantora? Le malelingue dicono che sonoi stonata. Forse un pochino. Musicista? Avevo imparato ad usare i tasti centrali del pianoforte. Mi ero inventata pure una canzoncina. Ed è finita lì.

Scultrice? Mi prese la smania di plasmare la creta quando andai ad abitare nella casa di uno scultore.Presi qualche lezione da un’amica, poi dovetti traslocare da quel secondo piano alto come un quarto. Da allora ho perso l’interesse. Mi rimane un ricordo che mi porto dietro a memoria di una passione irrisolta.

Pittrice? Da giovane mi piaceva. Oggi potrei dedicarmi ad una tecnica molto astratta, come il puntinismo e le ditate con pollici ed alluci (avete mai provato? E allora non ridete), tanto per divertire i nipoti.

Mi dite cosa potevo fare, se non la scrivana e poi la nonna?

Come scrivana ho una lunga storia che se la racconto non finisco più.

Quanto a fare la nonna me la cavo perché mi piace.

L’arte della corsa

Che tu sia un leone o una gazzella, un proverbio africano ti consiglia di correre se vuoi sopravvivere. Ecco, sarebbe un bene, per noi anziani, continuare a correre. Correre, insomma. Diciamo camminare, va’, che è meglio.

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Curiosità

Sull’Amore per anziani

Vi parlerò d’amor….

Così cantava Wanda Osiris quando ero bambina. Fate pure i conti.

Ma quale amore, direte voi. Ancora?

Non dimentichiamo che l’amor che move il sole e l’altre stelle ha vari connotati e direzioni. E non ha età. Si ama a tre anni come a novanta e peggio è per chi non lo vuole ammettere.

Gli amori di coppia

È certo che non mi sogno di escludere i benefici della vita di coppia, laddove la convivenza sia maturata insieme agli anni nell’affetto e nel rispetto.

E neppure nego la possibilità di nuove relazioni, per gli ardimentosi disposti ad affrontare una simile sfida.

Non che ci sia qualcosa di male. Per carità!

Però a me mancherebbe il coraggio, e pure l’energia. Troppo faticoso il restauro, e costoso. Dovrei tenermi in forma, che dico, dovrei ritrovarla, quella forma perduta tanti anni fa. Ci vuole ben altro della ginnastica intorno al tavolo di cucina!

Non voglio rinunciare all’assonnato buongiorno del mattino per guardare lo specchio con diffidenza e star lì a spiar le occhiaie ed a contar le rughe che quello scostumato mostra senza un minimo di comprensione.

La filononnafia

Oggi mi è più congeniale un’altra specie d’amore. Quella dove gli anni sono un lasciapassare, una medaglie al valore.

Sì, perché sono felicissima nonna di deliziosi esserini rubacuori che vedo a puntate. Uno di loro, senza pensarci su, mi ha decorata sul campo nonna babysitter. La mia è stata una resa beata, incondizionata. Solo chi ha provato questa tardiva, specialissima forma, sostanza d’amore mi può capire.

Nonni d’Italia

Non so voi. Io mi ritrovo coi sorrisi delle grandi occasioni, a tuttidenti (si fa per dire), come una bambina ammaliata dal sacco appena aperto della Befana, davanti alle ciccine nuove, tenere, che deambulano dondolanti con acuti vocalizzi. Persino quando piangono lo fanno di gusto.

La nonnite non è una malattia, almeno credo, neppure la devianza psichica di un’età che ci vorrebbe ricondurre all’infanzia.

Diciamo che non si tratta di scegliere di fare i nonni. Si tratta di esserlo. E forse con questa predisposizione si nasce, senza saperlo fino al confronto.

Manca la voglia di perder tempo e il tempo di avere altre voglie, soprattutto a chi se ne è tolte a sufficienza al momento giusto. E poi fa bene alla salute quel filino di fatica nel muoversi tra filovia, bus e pure in treno, qualche volta.

Mary Poppins

E così ci si arma di una borsa Maripoppiana per tirare fuori di tutto e di più. Dal Garganella dei Puffi alle caramelle al latte fino a quei micro cioccolatini tanto ostici ai genitori. Li capisco. Vanno perdonati perché hanno le loro ragioni.

Anche noi. Non vogliamo disturbarne le regole, ma cosa non faremmo per corrispondere ai sorrisi dei figli dei figli, per accontentare i loro sguardi interrogativi? E non parliamo dell’impellente bisogno di farsi ricordare.

Lo sappiamo che dobbiamo limitiamoci ad essere presenti quando occorre, con una partecipazione che non disturbi le loro regole e non obblighi noi a scontri notturni con le ossa, a discussioni accese e sterili con i muscoli.

Però è vero che il ricordo di una frase con l’erre moscia, di una risata, di una manina macchiata di tempera, di una carezza, solleva parecchio l’umore. E ci si trova a sorridere nel buio della notte.

Fiorin Fiorello

Non mi credete? Diventate nonni e poi voglio proprio vedere.

Provate a lasciarvi usare da strapuntino per i gioiosi salti di esserini tutti allegri e biricchi. Abbandonatevi al salutare baccano di un biribissaio di giochi e balocchi ad oltranza. E poi ditemi se non siete diventati morbidi anche voi come gelatina.

Non solo figli

Dopo questo intermezzo ludico mi chiedo che cosa direte nel sentire come sono stata nonnizzata.

‘O guarda come si scioglie l’Orsina a parlare dei nipoti. Che sia un po’ rimbambita?’

Lo pensavo anch’io davanti alle smancerie di altri nonni. Quante storie, dicevo, non sono mica figli!

Già, è vero. Il fatto è che i figli si amano in maniera diversa. Quando loro erano piccoli, noi eravamo ancora giovani, timorosi. O forse ce ne siamo dimenticati.

Ora sono adulti, hanno avviato una famiglia, donando uno dopo l’altro, a me, al mondo, questi gioielli che hanno arricchito la mia vita.

Qualcosa è cambiato

Questi ed altri motivi ci spingono far pace con la nostra parte infantile, tanto per sbaragliare chi pretende di appaiarci alle cariatidi dell’Acropoli.

Se non siete stati ad Atene le avrete pur viste in qualche foto. Così altere e distanziate come fossero state costruite ai tempi di una qualche antica pandemia.

Sembra che siano rimaste lì per reggere l’universo. Nessuno le ha avvertite che parecchie faccende, bene o male, sono cambiate. Nei cieli, invasi da ferraglia tecnologica, e pure qui da noi.

Ufo o BOIT ed altri demoni

A proposito di Ufo, o meglio, di quei Brutti Oggetti Identificabili Terrestri che oscurano le stelle e chissa cos’altro.

Ce ne sarebbero di cose da dire sull’argomento e In altra occasione approfondiremo insieme la questione.

Si capisce, vero, che ho il vizio di dissertare? Sono sempre pronta a scavalcare l’oggetto in oggetto come fosse un ostacolo, per volare dietro al senso di una parola che ne richiamia altre, correndo di parola in parola con un infinito gioco che intriga la mia mente più di una tisana alle erbe….

Va bene, va bene, torno in carreggiata. Non mi par vero di badare al qui e all’ora.

La vita in crescita

Torniamo al tema. Alle vite in crescita, votate all’esplorazione del territorio che le circonda armate solo di un’ingenua, rubiconda rubacuori facciatosta.

Alzi la mano chi sa resistere alle argentine manifestazioni di questi giocherelloni sciacciapensieri mentre arrancarano sulla vita che li sta costruendo.

Non mi sento in flagranza di reato per aver abbandonato ciò che ero prima del loro arrivo. O meglio: ho selezionato le esperiene passate per far posto alle nuove.

Ho voluto dar aria, a conferma che la vita si trasforma e ci trasforma. Va avanti ma qualcosa di noi prosegue in crescita nel cammino dei tempi.

Non c’è bisogno di corrergli dietro. Lo fa con tutti. Menomale che non mi ha risparmiata!Cento baci e poi milleE ancora cento ne vorrei dare, scimmiottando Catullo, mentre osservo come si impara a circuire gli inciampi per assemblare le prime idee, articolarle, rifinirle. E come si collegano i primi significati, fino ad appropriarsi della consapevolezza di esistere.Sento, per vie profonde e misteriose, o forse molte semplici, che posso seguire il percorso di quei significati, che posso condividerne la consapevolezza.Grazie nipoti, per ciò che mi state insegnando.

Libera Uscita!

Da tempo non mI godo le sollecitazioni visive o sonore della loro presenza. E menomale che posso vederli e sentirli dalle foto e dai video.

Evvia! Come finisce la pandemia mollo tutto e vado di corsa (di corsa, ovvia…) ad abbracciare il nipotame, quello vecchio, si fa pe-r di-dire, e il nuo-nuo-vo.

Non so voi. Io divento un po’ citrulla e pure balbuziente quando ci penso.

Il fatto è che la mia mente si crogiola quando è appesa, sospesa in uno sventaglìo di dolcezze ed esortazioni birichine a disfarsi in coccole…

Lupetti in fabula. Dal telefonino arrivano delle foto. Scusate l’interruzione.

Io, ora, ho da fare.

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Salute

Le cura di una persona anziana

La vicinanza della famiglia è sempre fondamentale nella cura delle persone anziane, ma in alcune situazioni sarebbe conveniente poter usufruire di assistenza professionale. Per supportare i familiari nell’assolvere a specifiche necessità occorre personale specializzato, dotato di una solida preparazione garantita dall’esperienza.

Le norme igieniche

Per mantenere in salute un anziano è essenziale garantirgli quei riti indispensabili ad una corretta igiene. Bisogna assolvere quotidianamente ad una buona pulizia generale e più volte al giorno va eseguito un accurato lavaggio delle mani Sicuramente al mattino e prima di ogni pasto, ma anche quando toccano qualcosa di sporco oppure ogni volta che si recano in bagno.

Passaggi da seguire

La pulizia è essenziale per evitare quei problemi di salute derivanti da uno stile di vita poco igienico. Per questo motivo, e consapevole delle limitazioni dei movimenti negli anziani, è importante saper provvedere alla loro pulizia senza rischi o complicazioni.

L’importanza delle abitudini

È importante capire che l’igiene personale non consiste solo nel lavarsi giornalmente i denti, le mani e le varie parti del corpo. Malgrado la mancanza di attività fisica, è indispensabile l’abitudine frequente di aiutarli a farsi il bagno o la doccia, per ottenere una cura adeguata per scongiurare i germi e patologie derivanti dalla scarsa pulizia.

L’igiene personale

Qui vogliamo ribadire che un’igiene personale adeguata aiuterà ad avere una vecchiaia più sana.

Di seguito specifichiamo come mantenere una corretta pulizia giornaliera.

Igiene orale.

È utile prestare molta attenzione alla cura dei denti perché la bocca è la porta d’accesso per numerose infezioni. E maggiormente è necessario una corretta pulizia per le protesi dentale.

Le mani.

È bene pulirle molto spesso per evitare i germi che potrebbero trovarsi negli oggetti che solitamente vengono toccati con le mani

Cura dei piedi

È importante mantenerli nelle migliori condizioni igieniche. I piedi sono la base di tutto il corpo, quindi è conveniente che gli anziani indossino scarpe comode. Nell’eseguire la pulizia è bene controllare che non vi siano gonfiori.

Situazione fisica

È importante accertare la situazione fisica della persona di cui dobbiamo occuparci.

Seguire una corretta igiene può essere difficile e faticoso quando ci sono problemi di mobilità. Per evitare situazioni pericolose, tutti i passaggi necessari alla pulizia dovranno essere eseguiti da una o due persone robuste.

Anziani non autosufficienti

Agli anziani non autosufficienti a causa dei problemi fisici va garantita la sicurezza nell’assolvere il compito dell’igine quotidiana. Prima di iniziare le operazioni munitevi di tutti gli accessori necessari alla pulizia e raccoglieteli su un piano comodo da raggiungere.

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Salute

L’ambiente familiare per anziani

La famiglia è molto importante per le persone anziane. E’ grazie alle premure e all’affetto che vi ricevono se possono rimanere  uno stile di vita sano e una buona qualità di vita. L’ambiente familiare è utile perché consente agli anziani di sentire ancora partecipi. È la condizione ideale per mantenerli attivi, quindi è conveniente conoscere il modo migliore di occuparsi del loro benessere

L’assistenza  nell’ambiente familiare

Se nella famiglia vi sono persone che non lavorano, sarà più facile occuparsene senza l’aggravio della spesa. Altrimenti, si può ricorrere ad una assistenza professionale a domicilio, con orari e mansioni da concordare. In determinati casi può essere utile, se non indispensabile, il supporto di personale istruito nell’esercizio di specifiche cure di cui l’anziano può avere bisogno.  E’ importante che questi assistenti siano competenti e capaci di assolvere nel miglior modo il loro compito. 

La solitudine

Uno dei principali mali degli anziani è la solitudine. Sentirsi isolati può comportare dei problemi psicologici che potrebbero coinvolgere lo stato fisico ed emotivo. Fino a quando saranno indipendenti, possono anche vivere soli, purché la loro routine sia arricchita dalle visite regolari dei parenti.

In questo compito può essere d’aiuto anche l’appoggio di chi gravita intorno al nucleo familiare, come parenti conoscenti ed amici, E’ importante, per gli anziani, ricevere l’affetto e le cure della famiglia. 

Conviene adottare delle abitudini che lo facciano sentire meno solo. Si può stabilire un giorno settimanale o mensile per visitarlo e fargli compagnia durante un pasto. Condividere con lui una passeggiata o un interesse comune può aiutarlo a sentirsi meno solo. 

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Curiosità

Chi siamo cosa ci serve agli anziani

Una premessa

Questi sono tempi di globalizzazione. Sia perché qualcuno non ha messo in cantiere una prole sufficiente (il mio l’ho fatto: due a due), sia perché così è stato deciso e noi, gente comune, possiamo solo adeguarci.

Però, ammettere che il granducato di Toscana è finito non vuol dire disconoscere le proprie radici.

Generalizzando

Noi italiani non siamo rissosi come i francesi, né impavidi come gli inglesi. Siamo gente di pancia e di cuore. Questo si dice, da sempre. La nostra famosa arte d’arrangiarsi consiste nel prendere la vita come viene. E quando non viene per il verso giusto l’arrangiamo secondo l’estro.

O ce ne siamo dimenticati?

Confetti o coltelli?

Confetti e coltelli hanno l’arbitrio nella vita di ogni uomo, di qualsivoglia genia e sotto qualsiasi latitudine. Ora, se è vero che un coltello conta gli spiccioli e un altro scorrazza indisturbato tra muscoli ed ossa, è anche vero che qualche confetto dovrà pur spettarci ai varchi della terza e quarta età. O no?

Accertato che nessuno può evitare il tirassegno, vediamo se conviene mordere o ciucciare i confetti per trasformarli in opportunità.

Veniamo a noi

È accaduto che una sera ci addormentiamo tra i doveri e al mattino ci svegliamo liberi. Possiamo smettere di fare i bravi soldatini. Le prospettive sono mutate,

C’è da tirare fuori tutto l’armamentario mentale per esaminare il potenziale in dotazione. Serviranno i metodi e le misure faticosamente guadagnati nell’umano sfaccendio. Siamo anziani, mica scemi. Mostriamo al mondo che non siamo solo dei ‘puntini puntini’, come direbbe il Rodari,

All’arrembaggio

Ora che non siamo obbligati ad andare all’arrembaggio del futuro, ce ne staremo ad arrambare il presente con le forze residue e tutta la conoscenza accumulata.

Cosa ci impedisce di rivendicare vecchie e nuove passioni, scoprire capacità manuali, esplorare un’immaginazione dimenticata, concedersi libertà mentali?

Perché guardare la vita dal buco della serratura quando possiamo girandolare a tutt’agio su molteplici fronti e svettare indisturbati, o quasi, su una maggiore, e migliore, prospettiva?

Nella terra dei quasi

Volete sapere qual’è la terra dei quasi? È quel periodo che va da come eravamo a come vogliamo diventare.

Ecco. Se la nostra età si svolge con una teoria di quasi, non per questo ci dobbiamo ammosciare. È molto più conveniente, e divertente, trovare il modo di non farci condizionare dalla nostra condizione, mai troppo vecchi per rispondere, a tutti o quasi, gli stimoli che sentiamo affini.

Potremo partecipare alla kermesse umana da molteplici fronti e punti di vista, Anche se sarà un quasi partecipare, dovendo tener conto degli inevitabili limiti,

E poiché ‘del diman non v’è certezza

Cerchiamo di metterci a nostro agio. Trasformiamo le quattro o dieci mura che ci ospitano in un ambiente caloroso, cordiale. E non parlo solo delle stanze di casa.

A questo proposito sarebbe utile ascoltare qualche dialogo che potrebbe svolgersi tra le parti che convivono in noi. Qualcosa di questo genere:

-Qui non si batte chiodo, – dice il corpo, – e quando si batte c’è sempre qualche sovversivo che deve dire la sua.

-Ma di che ti lamenti? – lo rimbecca la mente. – Non sarai un fiorellino, ma puoi resistere, con quelle minestre insipide che ti fanno bene. Purché non le propini a me, in quel che resta del nostro tempo insieme. Non posso andare in letargo, con tanti dubbi da risolvere e perplessità da sanare.

Interrompo qui una discussione che potrebbe finir male. Tanto il senso è chiaro.

Insomma

Approfittiamo della possibilità di godere di vantaggi inimmaginabili fino a pochi anni fa. Chissà quando ci ricapita. Dovendo rinascere ci toccherà rifare tutto daccapo, e prima di arrivare un’altra volta alla pensione ce ne vuole!

Usiamo quel ‘quasi’ vivere che ci attenda al mattino con la certezza di esistere ancora, fattivi in ogni parte, seppure un po’ sciupacchiati.

I giorni del vino sono finiti. Ci restano quelli delle rose. Impariamo a coltivarle.

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Assistenza agli anziani

L’età bisbetica negli anziani

L’anzianità è una bisbetica democratica. Bisbetica, sì, perché c’è sempre da ridire sul comportamento dei muscoli, le giunture, i crampi notturni ecc ecc. Ed è democratica giacché, prima o poi, coglie tutti quelli che al vitale treno in corsa restano agganciati.

Dietro le quinte

Una della grandi emozioni della mia vita, l’ho provata dietro le quinte di un teatro.La semioscurità era punteggiata da viavai farneticanti, calpestii ansiosi, fruscio di lunghe gonne. Qualche spiraglio mostrava il pubblico in attesa.Poi il palco si è illuminato. Il sipario è scivolato ai bordi della scena. Stava per essere rappresentato ‘Le nozze di Figaro’ di Beaumarchais. Gli attori hanno dato il via a dialoghi che conoscevo a memoria. Dalla sala buia emergevano le persone sedute in prima fila.Ebbi la sensazione, mentre seguivo lo spettacolo da un angolo buio, di assistere al senso della vita. È stato indimenticabile.

Luce riflessa

Quando andai in pensione mi sembrò di vivera di luce riflessa, come quella sera. Però senza emozioni.A lungo ero stata protagonista di me stessa, pigiata da quotidiani esigenze in mezzo a comprimari, partecipanti, spettatori legati alle mie vicende, ed io alle loro, da una distanza più o meno ravvicinata.Conoscevo persone che avevano superato gli 80 anni e lavoravano vispe e attive. Cosi avrei fatto anch’io. Sembrava non finisse mai, invece dovetti cedere alle imposizioni della salute.

Una come me

Non che fosse sgradevole tutto quel tempo libero, però mi sentivo spaesatafiacca, in colpa e pure inutile. Non era ancora iniziata la filata dei nipoti.Affrontai un trasloco furioso cui seguirono mesi a dimensionare gli spazidella nuova casa all’uso e consumo di tutto l’ambaradan che mi porto appresso.

Presi a ciondolare tra pensieri e oggetti da sistemare. E scrivevo. Non facevo altro. Calmati i bollori, il mio organismo calò nel pendio opposto. Ero ingrassata, le gambe dolevano, vedevo le ‘lucciole’ quando mi alzavo dalla sedia.

Mi misi con buona lena a sezionare ordinatamente le attività delle giornate: colazione, ginnastica, pulizia, spesa, cucina, scrittura, amici.

Il denaro era più contato di prima, però concedeva qualche ventura il cui costo stava nel tempo che m’avanzava. Avrei potuto fare l’apprendista in qualche bottega artigiana e andar per mostre e poi c’era il teatro e qui e là e questo e quello….

Dovetti limare quei progetti per ridurli nella misura che il carico degli anni suggeriva.Oggi sono una curiosa rumentina. Prima dell’epidemia uscivo per andare dai nipoti, incontrare vecchi amici sotto i portici di piazza della Repubblica. Si comprava un libro, capitava che si pranzasse dal cinese dietro l’angolo. Qualche volta ci ritrovavamo a consumare il pranzo della domenica dalla più talentuosa a cucinare.Sarà bello rivedere i nipoti e gli amici, ritrovare le care consuetudini.

Una come voi

Una volta liberi dagli impegni lavorativi, anche voi avrete pensato di fare, disfare, riorganizzarvi la vita,Ora che il palcoscenico è spento, quella vita che abbiamo preso a bracciate e boccate, quella dove gli esami non finiscono mai, prosegue oltre noi.Va avanti per conto suo.Seduti dietro le quinte, abbiamo una visione d’insieme che mancava quando eravamo sul fronte del ‘come fai sbagli’. Potremmo chiederci se la nostra parte sia stata ben assolta, fare confronti, ricavare moniti, insegnamenti. E magari partecipare alle rappresentazioni altrui,

Affrettati lentamente

Il mio motto è festina lente – affrettati lentamenteNon so voi, ma io ho sempre detestato gli incitamenti a fare le cose inj fretta e furia. Non perché io sia una perfezionista. O meglio, lo sono nelle cose che amo e su quelle m’impunto. Ma anche dove sono ciabattona ho bisogno del mio ritmo.Con me non funziona il bastone, e neppure la carota. Non mi tiro indietro davanti a ciò che sento come un dovere, ma perdo le coordinate nell’usare tempi e spazi alla maniera altrui. Niente arriva a maturazione col fiato altrui sul collo.Nel mio tranquillo tran tran trovo sempre il modo di compiere tutto il mio daffare. Oddio, Proprio tutto…. Insomma,

La ricetta del… dopolavoro

Parodiando le ricette di cucina, ecco un procedimento utile:

Ungere le ore con grate faccende, aggiungervi qualche nipote, se li avete, condire di buonumore, lasciar riposare e servire.

Volete sapere quali sono le ‘faccende grate’? Frugate nella vostra dispensa mentale e tirate fuori qualche spezia con cui spolverare e lucidare le giornate.Rammentate la parabola dei talenti? Li volete riportare intonsi?Non voglio dire che dovete dirigere un film a 89 anni, come Clint Eastwood.Che poi, finché c’è il tempo di provare altre misure, chi lo sa…

‘Amare se stessi è l’inizio di una storia d’amore lunga una vita.’

Questo diceva il mio caro Oscar.Ed io aggiungo: prima si impara, meglio è

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Salute

Età e salute negli anziani

A proposito di salute

State tranquilli. Non mi azzardo a sgomitare tra le materie farmaceutiche. Posso solo servirmene.

Tisane vitamine e poi?

Non nego di aver sostituito il té con le tisane, da quando il mio sonno ha il singhiozzo e neppure di far scorta di alimenti che presuppongono l’apporto di vitamine e sali minerali.

Lo so che non è sufficiente, alla mia età.

È indispensabile usare rimedi testati, sempre applicati con misure adeguate alle pro e controindicazioni.

Pubblici indirizzi

È difficile districarsi tra le informazioni su questo delicato, imprescindibile settore. Sono troppe e vaghe le nozioni che circolano sulle necessità della salute e capita che intasino le nostre blande competenze.

L’obbligata ragionevolezza impone di evitare le incomprensibili ricette provenienti da cento paesi.

Forse fanno bene. Forse no.

Non è vero che tutto fa brodo

A noi della terza e quarta età serve l’apporto di sostanze che il tempo ha consumato. Dobbiamo dare spazio e voce ai consigli pratici, chiari, degli esperti del settore. Fidiamoci di coloro che della guarigione fanno mestiere, invece di dare e ricevere rimedi ‘infallibili’ nel tenere a bada malattie che neppure ci riguardano.

Un esempio?

Se uno dei vostri amici vi telefona assicurando che ‘oggi ha fatto le bizze’, nove su dieci non si riferisce agli amati nipoti, ma ad antipatici attriti con le artriti.

E giù un par d’ore a confabulare sulprecario lavoro delle nostre carcasse, sui punzoni da ricamo che riparano i nostri guasti col garbo di una lisca in gola.

E cosa dire delle contese con leprostate prostrate? E delle foto segnaletiche che denunciano le malefatte degli organi dispettosi?

E dove li mettiamo gli uggiosi trigliceridi che fanno un monte di storie per due sottilissime fette di salamino?

Parliamo di cose serie

Credo che il rapporto con il nostro organismo si manifesti con due atteggiamenti opposti. Quello degli ipocondriaci, spauriti come perecotte su pei peri, è gravato da cronici timori, congeniti quanto le malattie ereditate dai nostri antenati.

L’altra categoria, quella del ‘Lei non sa chi sono io’ rivolto ai propri organi, preferisce affrontare con strafottenza la pugna con i timori.

Per loro si potrebbe far la parodia di alcune frasi che Alberto Sordi ha immortalato:

‘Voi mi provocate e io me magno!’ Oppure: ‘Io sono io e voi non siete….’

Si dice che non ha coraggio chi non ha paura. Poiché il nostro organismo non è indemagliabile, la parola coraggio, in questo contesto, non dovrebbe essere sostituita con incoscenza?

A spasso sugli alambichi

Il Tempo, sia quello che ci accomuna, sia quello privato che ci portiamo addosso, è un padre padrone che a volte va a rilento, ma più spesso corre tanto che noi, figli tapini, fatichiamo a stargli dietro. Gli piace cambiare le carte in tavola ed è espertissimo nel gioco delle tre carte, spostando gli assodati principi a suo piacere e nostra dannosa o benefica confusione.

Non ci credete? Prendiamoci il gusto di uscire dal presente per andare alla ricerca della farmacopea del passato. Scopriremo che prima di essere rigurgitata su di noi, la scienza è stata cercata, elaborata, sperimentata, miscelando composti di varia natura e specie dentro arzigogolati alambicchi per ottenere pozioni, impiastri, pomate, da somministrare ai malati col contagocce.

Fino a qui non siamo troppo lontani; e chissà se siamo al capolinea?

Ahinoi!

Nel 1492, mentre Colombo caravellava verso ovest dopo aver promesso le glorie dell’est, Lorenzo de’ Medici veniva curato con perle triturate insieme con altri ingredienti. Non sappiamo se ci fossero lingue di ragno, orecchi di bruchi o code di formica, ma è certo che al Magnifico non andassero a fagiolo.

Che le dosi fossero sballate?

Un medico geniale

Non intendo generalizzare. Anche allora c’erano medici straordinari, vi assicuro. Uno di loro, laureato a Ferrara, scoprì molti ritrovati, come è dimostrato nei suoi scritti, sebbene dovessero aspettare dei secoli per farsi accettare.

Si chiamava Von Hoheinheim, detto Paracelso forse per risparmiare l’infilata dei nomi di battesimo. Sapete che Iniziò le sue lezioni nell’università di Norimberga buttando sul fuoco i libri dei predecessori?

Astronomia Alchimia Filosofia Virtù

La sua opera poggiava su quattro basamenti: l’Astronomia, l’Alchimia, la Filosofia, la Virtù. Configurava così l’arte della guarigione, da lui chiamata Arte Reale perché riteneva che i suoi adepti fossero eroi e principi.

“Nei vostri sguardi stanchi potranno convivere la fierezza, la saggezza ed una disperazione linda che troverà sfogo nel risolvere i morbi umani.”

Alcuni brani citati nei suoi libri sono interessanti anche per noi, profani dell’arte medica. E non dimentichiamo, leggendoli, che visse nei primi anni del 1500.

“I contrari si curano con i contrari, i simili con i simili.”

Così diceva, anticipando di secoli il concetto vaccinale.

Dava importanza alla psiche, consigliando di risparmiare ai malati “affanni e dolori e disagi e prove umilianti che potrebbero peggiorarne l’umore e quindi la salute”

“Da un’umanità insofferente di ciò che non comprende traggono nutrimento molte malattie.”.

Qui il termine ‘comprendere’ non era inteso solo nel senso di capire, ma anche dell’accogliere, com-prendere…

“Un medico illuminato va a scuola dalla natura, che è madre e maestra e contiene in se l’origine e il rimedio di ogni malattia….. Cercate e troverete, chiedete ed avrete”

Perle di saggezza

In onore di queste perle di saggezza cerchiamo di non sprecare il presente. Se chiediamo ciò che ci fa star bene qualcosa dovrà pur cadere dentro il nostro paniere.

Non l’eterna giovinezza. Pretenderla, per come la vedo io, sarebbe come voler mangiare tutti i giorni ricci di mare o tartufi d’Alba.

A cosa serve star li a piangere sul tempo perduto? Teniamoci cari i nostri affaticati organi, finché vita non ci separi. Qui alludo al divorzio da questa vita per una da principiare con un fisico in migliore stato. Sicuramente ce ne daranno di nuovi fiammanti, la prossima volta, ma perché avere fretta?

Queste ed altre verità

Da ‘I tulipani’ di Silvia Plath:

“…..La pace è così grande che abbaglia, e non chiede nulla, un’etichetta col nome, pochi aggeggi…”

Di ciò consapevoli, regaliamoci pause di quieta rigenerazione per allacciare confidenza con un modo più ampio e profondo del vivere.

È vero che siamo alle dipendenze di una terra purgatoria, sospesi in attesa di analisi, ed altre attese di altre analisi; però è altrettanto vero che le malattie possono guarire, e noi con loro. Come è vero che non esiste sollievo più grande di un reperto liberatorio.

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Salute

Insufficienza renale negli anziani, sintomi e trattamento

Man mano che le persone invecchiano dovrebbero iniziare a preoccuparsi di quei problemi di salute legati all’età non più giovanile.

Ecco ciò che accade negli anziani con scarsa funzionalità renale. Prima di iniziare ad avere problemi, è necessario comprendere quali possono essere le cause della scarsa funzionalità renale, quali possono essere i sintomi e quali possono essere le cure per il suo trattamento.

In questo articolo descriveremo i punti più importanti dell’ insufficienza renale negli anziani. Spiegheremo di cosa si tratta, quali sono le cause e quali i sintomi, i fattori di rischio e i trattamenti possibili.

Che cos’è l’insufficienza renale

L’insufficienza renale assieme alla conseguente scarsa funzionalità di tali organi può essere causata da un minore afflusso sanguigno in sede per una malattia della loro arteria . Normalmente, i reni regolano i fluidi corporei e la pressione sanguigna, oltre a regolare la chimica del sangue e ad eliminare i rifiuti organici. Tuttavia, una corretta funzionalità renale può essere alterata quando le arterie che li riforniscono di sangue si restringono.

In alcuni soggetti tale insufficienza può essere asintomantica o con sintomi lievi. Altri possono sviluppare l’ ipertensione, con scarsa funzionalità renale o insufficienza renale tale da richiedere la dialisi.

Fattori di rischio per insufficienza renale negli anziani

I fattori di rischio per insufficienza renale dovuti ad una malattia dell’arteria renale sono quelli associati all’aterosclerosi. Ecco un elenco con i più alti fattori di rischio per insufficienza renale :

Fattori genetici
Iperlipidemia (grassi elevati nel sangue)
Storia familiare

Genere

Obesità
Età avanzata
Ipertensione (alta pressione sanguigna)
Fumo
Diabete
Razza o etnia

Cause e sintomi della scarsa funzione renale negli anziani

Con l’avanzare dell’età gli individui presentano un rischio maggiore di patologie renali e del tratto urinario. La cattiva notizia è che la malattia renale può essere piuttosto grave se non è affrontata rapidamente. D’altra parte, la buona notizia è che un trattamento corretto e una diagnosi precoce possono aumentare il ripristino di una buona funzionalità renale.

Per quanto riguarda i sintomi di cui i soggeti con insufficienza renale possono soffrire , taluni hanno sintomi lievi, taluni non li hanno proprio, mentre altri possono soffrire di una grave ipertensione . Una delle cause più comuni di una funzionalità renale ridotta può essere causata dal diabete. Il diabete, anche se ben controllato, può danneggiare i nervi e i vasi sanguigni del rene . Quindi si deve usare cautela.

Ci sono molte altre ragioni per cui i reni con l’avanzare degli anni non funzionano più correttamente. In età non più giovanile, in particolare nelle donne, vi sono maggiori probabilità di contrarre infezioni del tratto urinario . Se non trattata, l’infezione può diffondersi ai reni. Inoltre, gli anziani hanno maggiori probabilità di avere problemi di incontinenza urinaria rispetto agli adulti più giovani.

L’incontinenza urinaria è la perdita incontrollata di urina dalla vescica e può essere causata dall’indebolimento della muscolatura pelvica. Ciò può aumentare la possibilità di contrarre un’infezione del tratto urinario, che a sua volta aumenta la possibilità di danni ai reni. Molte persone sanno che l’ipertensione può danneggiare anche il loro cuore, ma potrebbero non rendersi conto che può anche danneggiare anche i loro reni.

Infine, la malattia renovascolare, che sta restringendo o addirittura bloccando l’arteria renale, può ridurre l’afflusso di sangue ai reni con conseguente riduzione funzionale. Questa è la ragione più comune di insufficienza renale negli terza e quarta età.

Trattamento dell’insufficienza renale negli anziani

Fortunatamente esistono trattamenti per la cura della scarsa funzionalità renale anche per l’età senile . L’obiettivo è correggere la causa della malattia renale riducendo le proteine ​​nelle urine, controllando i livelli di fosforo, controllando il diabete, abbassando la pressione sanguigna e migliorando i livelli di colesterolo.

Il medico può trattare la malattia renale da diverse direzioni contemporaneamente. E il primo passo è determinare se è necessario ridurre uno qualsiasi dei farmaci assunti dal soggetto in questione o interromperne completamente l’assunzione.

Ecco un elenco di alcuni farmaci che possono causare problemi negli anziani con insufficienza renale:

Anticoagulanti.
Antibiotici.
Antistaminici.
Ibuprofene.

Oltre a quanto sopra, il medico può anche prescrivere pillole di ferro, integratori di vitamina D o farmaci che abbassano i livelli di fosfato. Inoltre, la dieta deve essere attentamente analizzata per determinare la quantità di proteine, potassio e fosforo che viene ingerita quotidianamente.

Se per un adulto in età senile il declino della funzionalità renale può derivare da uno squilibrio di liquidi o elettroliti, può essere trattato modificando l’assunzione di acqua o consumando elettroliti aggiuntivi. Per problemi renali più gravi, si può rendere necessaria una dialisi temporanea per evitare complicazioni .

Se è temuta un’insufficienza renale, è importante assicurarsi che sia seguita una buona alimentazione , che alcune pillole ingerite non possano influire negativamnete fra di loro per dar luogo ad un ‘ infezione del tratto urinario, e incontinenza.Porre attenzione a questi campanelli d’allarme da comunicare prontamente al medico con i propri timori è il modo migliore per evitare che un piccolo problema diventi un problema molto più grande in futuro.

Conoscevi il problema dell’insufficienza renale negli anziani? Ti sei trovato in questa situazione? Condividi la tua opinione nei commenti, siamo sicuri che la tua visione dell’argomento arricchirà altri lettori.

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Curiosità

Suggerimenti utili per gli anziani

Con il passare gli anni non deve peggiorare la qualità della vita. Raggiungere la terza età può causare disagio fisico o psicologico. È per questo motivo che vogliamo darvi alcuni consigli per chi,questa età, la sta raggiungendo o vivendo.

Seguendo una routine sana possono essere anticipati molti problemi dovuti al passare del tempo . Il corpo e la mente possono essere mantenuti giovani molto più a lungo. E’ molto importante iniziare e vivere la giornata con ottimismo, attivi e pieni di energia.Tutto questo manterrà la muscolatura e la memoria in piena capacità.

Suggerimenti per accelerare la memoria negli anziani

Il cervello è il motore del nostro corpo. Se lo alleniamo ogni giorno, non saremo fermati da ostacoli, e affronteremo qualsiasi sfida che ci porremo. Eccovi 5 suggerimenti per accelerare la memoria . Siamo convinti che daranno degli ottimi risultati

Restare intellettualmente attivo

È importante leggere, giocare a giochi di memoria, fare puzzle o completare hobby come sudoku, puzzle di parole … Sono dinamiche molto efficaci per mantenere attiva e allenare la memoria.

Mantenere la vita sociale

E’ molto importante non isolarsi dagli altri. È molto bello interagire con altre persone ed è anche il modo migliore per trascorrere più tempo con i nostri amici e familiari. Parlare, ascoltare e sentirsi amati e circondati da volti familiari aiuta molto, sia a livello di memoria che emotivamente.

Esercizio fisico

Tutti i medici concordano sulle virtù dell’esercizio fisico moderato.Camminare,ascoltare la musica e ballare,fare una ginnastica dolce,stimola il buon umore e fa sentire subito più forti. Aiuta a sentirsi meglio, ad essere più agili e ad ascoltare il proprio corpo. Il movimento e l’attività fisica sono i grandi alleati per migliorare l’ umore e mantenere quell’energia di cui tutti hanno un gran bisogno.

Adottare routine semplici

Avere una giornata scandita da attività ordinate aiuta la memoria e scandisce le ore dando più senso alla giornata stessa .L’ordine aiuta ad interiorizzare le attività da svolgere e da ricordare. Desiderando allenare la memoria, è possibile segnare gli eventi quotidiani che ne caratterizzano la routine.Sarà così facile notare un miglioramento della memoria e servirà a non dimenticare qualcosa di essenziale come ad esempio quando assumere un farmaco.

Seguire una dieta equilibrata

E’molto importante riuscire ad avere una dieta nella quale vengano assunti cibi sani, in particolare cibi ricchi di fosforo, vitamina C, acido folico e omega 3. Grazie a questi nutrienti verrà attivata la memoria. Questi nutrienti si trovano in frutta a guscio, pesce o uva. E’ altrettanto importante un equilibrio nei quantitativi dei cibi assunti a pasto e la moderazione con le bevande alcoliche da evitare il più possibile.

Suggerimenti per migliorare la qualità della vita

Ogni persona è un mondo a sé, che si espande e si contrae con le proprie leggi. Abbiamo visto alcuni suggerimenti per le persone non più giovani, ma non sono i soli ad avere bisogno di consigli. Ognuno deve scegliere scegliere quelli più adatti alla propria personalità ed al proprio stile di vita.

Attualmente, la percezione tra giovani e anziani è sfocata.E’ fondamentale in ogni caso comprendere che è lo spirito con cui viene affrontata la vita che determina la frontiera dell’età. Se la vita è vissuta e concepita in modo positivo, la sua qualità migliorerà enormemente. Ecco altri 5 consigli per vivere con ottimismo

Prestare attenzione alle cose

In una conversazione è fondamentale prestare attenzione a ciò che viene detto. Sembra banale, ma pensare a qualcos’altro mentre una persona conversa con un’altra, fa perdere la capacità di concentrazione e di memorizzazione. E questo, a lungo andare, finirà per indebolire la memoria e la capacità di ragionamento. Pertanto, è importante sforzarsi di essere vigili quando viene eseguito un compito specifico .

Essere organizzati

Quante volte è successo di mettere a posto oggetti importanti e di non ritrovarli ? È come se qualcuno fosse incaricato di nascondere le chiavi o il cellulare, giusto? Per evitarlo occorre essere organizzati e posizionare sempre questi oggetti nello stesso posto. Dare ad ogni oggetto una sua collocazione,sempre la stessa. In questo modo, sarà molto più facile ritrovarlo e crearsi un’ordine mentale.

Rilasciare lo stress accumulato

Cercare di essere più rilassati possibile, aiuterà ad affrontare la vita in maniera più ordinata e serena e ad avere la testa al posto giusto con una conseguente giusta concentrazione e serenità. Coltivare un hobby, come ad esempio passeggiare nella natura, dipingere o ascoltare la musica preferita,saranno valvole antistress….

Ripetizione

Da bambini viene insegnato a ripetere ciò che va ricordato. All’inizio costa fatica, ma nel tempo servirà per allenare la memoria e il ragionamento per compiere ciò che serve per vivere, come camminare, parlare o studiare. Per questo motivo, per ricordare qualcosa, è molto importante ripeterlo più volte.

Annotare le commissioni

Che si tratti di un notebook o di un telefono cellulare tramite allarmi e note, scrivere ciò che si vuole ricordare sarà di enorme aiuto. Da un lato serve per non dimenticare le cose e dall’altro per scrivere e leggere allo stesso tempo.