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Curiosità

Va’ pensiero sulle cronache familiari per anziani

Ribadisco la convinzione che non si nasce fogli bianchi. Qualcosa di noi ci precede. Anzi, qualcuno. Una lunga, lunghissima sequela di persone che dietro di noiha ‘covato’ le nostre tendenze congenite, nella salute come nei talenti.

Il passato è una casa

Non so voi, ma io ho speso molti anni della mia vita spinta in avanti; a correre, rincorrere, realizzare, disperdere. Sì,anche disperdere.

Alla nostra età è difficile resistere ai richiami custoditi nella casa della memoria che si affacciano nelle ore di insonnia notturna.

Alcune porte sono aperte, altre ancora chiuse. ma le pareti sono comunicanti e così le finestre che danno sul medesimo panorama. A questo indirizzo hanno abitato i nostri genitori e coloro che li hanno preceduti

Cronache famigliari

Hai voglia di cambiare. Sotto rimane la crosta dell’ininterrotto cordone familiare da cui abbiamo ereditato un organismo che porta in sé attitudini e modi di intendere la vita assai diverse, almeno sulla superficie del contesto in cui viviamo oggi. Sono cronache più ravvicinate a noi della Storia che ci accomuna al mondo intero; e c’è una mappa geografica che non dà peso alla lunghezza dei fiumi e all’altezza delle montagne, ma ciò che di noi resta e si tramanda.

Mele Erbe ed Elisir

Sono cresciuta in tempi di poche pretese e grande ingegnosità, con una famiglia supportata dall’umorismo sotto l’apparenza burbera o bonacciona, secondo i giorni.

Già la dice lunga un padre nato sul pelo dell’800.

Andava alle Cascine per cercare le erbe utili alle tisane, inclusa l’amarissima malva, ed a qualche elisir poco alcolico. All’epoca dell’influenza ‘asiatica’ curò le figlie in casa, convinto che un ospedale sovraffollato fosse soggetto alla contaminazione.

Diceva che una mela al giorno leva il medico di torno, se si mira bene. Però fu grazie ad un bravo medico ed ai medicinali a cui dovette rassegnarsi se è arrivato a 93 anni. Sebbene io tenda ad evitare l’ambulatorio, quando me lo posso permettere, so che di medici ce n’è, e sempre ci sarà, un gran bisogno.

Sono loro gli eroi infaticabili dei tempi di pandemia.

Economizzare nel cibo

Nel dopoguerra i prodotti erano genuini, però ci voleva riguardo col denaro.

Il pollo domenicale seguiva la pasta al sugo di carne, ed era accompagnato dalle patate arrosto e l’insalata. E qui tutto bene. Gli altri giorni frittate, trippa, bracioline secche e piuttosto dure, perfino la carne di cavallo. L’incubo stava nel baccalà salato del venerdi e nelle verdure troppo pomodorose.

Il risparmio era imperativo e la maggior parte dei piatti grondava pomodoro, abbondante dovunque, insieme all’aglio ed al sale.

Sapete di cosa parlo se è accaduto anche a voi di subire le abitudini familiari, salutari o moleste, sul cibo.

La salute vien mangiando

Io ho fatto pace con il baccalà. Lo mangio in bianco, tagliato sottilmente e condito con qualche pomodorino, qualche fettina di limone, un’olivetta.

Si potrebbe dire che il benessere del nostro organismo si mantiene ben mangiando e dunque facciamo attenzione a ciò che portiamo in tavola.

Come sempre, la salute prima di tutto. Sicuro! Finché c’è lei ci siamo anche noi.

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